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mercoledì 15 gennaio 2014

Trovati alberi sradicati con le radici in vista e disposti in cerchio - Mistero sul Monte Penna

Mistero su Monte Penna: trovati alberi sradicati con le radici in vista e disposti in cerchio

La notizia del ritrovamento di una cinquantina di alberi trovati sradicati con le radici in vista e disposti in cerchio è stata pubblicata dal quotidiano on-line grossetooggi.net. Il fenomeno ricorda i faggi ritrovati nel 2006 sull’Amiata con le radici in vista e disposti anch’essi in cerchio ma in questa circostanza il fatto è accaduto sul Monte Penna.





Ci troviamo sul monte Penna nel comune di Castell’Azzarra, però questa volta il fenomeno, che sembra essere privo di spiegazione, non si è verificato nel versante senese dell’Amiata.

Ritrovati con le radici ben in vista e disposti in terra come se fossero stati estratti dal terreno in modo da formare un semicerchio, la scoperta riguarda infatti una cinquantina di cerri. Disposti anch’essi in un modo apparentemente non casuale questo è un evento che ricorda gli enormi faggi, scoperti all’altezza del Primo rifugio sul monte Amiata nel maggio 2006.
Alberi falciati e divelti a diversi metri di distanza, il fenomeno, a cui nessuno ha saputo dare una risposta valida, si affianca così al mistero di un presunto masso, esploso nel novembre del 2012, a pochi chilometri da Abbadia San Salvatore in località Ermeta.

MINI TUNGUSKA IN ITALIA

Il  fenomeno della pineta della Roccaccia che si trova vicino Tarquinia, ricorda molto il fatto accaduto sul Monte Penna. Massimo Fratini e Adriano Forgione s'interessarono di un fatto identico a quello accaduto sul Monte Penna e sul Monte Amiata precisamente nella seconda metà di gennaio del 1997. Insieme al Prof. Fabrizio Aumento famoso Geologo dell’Università di Nuova Scozia (Canada) che dedicò una seria ricerca sul fenomeno, allora le indagini furono svolte dai due ricercatori italiani. Nel triangolo compreso fra Tarquinia, Tuscania e Montalto di Castro, osservando cinquanta e più alberi., il prof. Aumento aveva tirato su una vera e propria teoria, sul fatto che  una massa di energia, tuttora sconosciuta, si era abbattuta sulla pineta dell’Università Agraria di Tarquinia, in località “La Roccaccia”.



Ci fu anche un meteorite che, probabilmente, cadde in mare, ed il fatto ha destato immediato interesse, perché in quel periodo vi erano stati numerosi avvistamenti di oggetti luminosi nel cielo sovrastante Tarquinia-Fiumicino-Viterbo.

Non ci si rese conto delle reali dimensioni del fenomeno, neanche durante i primi sopralluoghi, subito dopo la loro scoperta dell’evento, il 7 febbraio 1997: c'erano delle strane bruciature sulla base dei tronchi, si parlava di una trentina di alberi abbattuti. Il mancato atterraggio di un UFO, oppure la caduta di un frammento di cometa (una mini Tunguska italiana), un vecchio incendio, una recente nevicata, fulmini globulari, muffe nere, lo scarico e la deflagrazione di carburante di un aereo a bassa quota, ecc., numerose furono le ipotesi. Il problema è tuttora aperto e speriamo che si possa giungere presto ad una risoluzione.
 
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