Oltre alla
sua visione filosofica del mondo, ci ha lasciato delle annotazioni che
fanno riferimento al futuro dell’umanità, il famoso
eretico Giordano Bruno, finito sul rogo il 17 Febbraio 1600. Riuscì persino a ipotizzare la fine del mondo con un linguaggio medioevale e profetico ma anche scientificamente condivisibile ai giorni nostri ed infatti nei suoi scritti e
studi sono incluse alcune riflessioni interessanti che qualcuno ha
ribattezzato come ‘profezie’ screditando però la lungimiranza dello
scienziato.
Oltre ad attestare come Bruno avesse
abbracciato la visione copernicana del mondo, confermano l’apparizione
di un secondo Sole Nero perché non luminoso, così come non è luminoso un
pianeta al confronto di una stella, e a tale proposito significative sono le ultime due righe.
“L’uomo viaggerà nel cosmo e dal cosmo, apprenderà il giorno della sua fine
[...] proprio quando l’uomo si crederà padrone
del cosmo molte ricche città faranno la fine di Sodoma e Gomorra
[...] un Sole Nero inghiottirà nello spazio il sole, la luna, e tutti pianeti che ruotano intorno al sole”
(bibliografia: “De l’infinito Universo et mondi”)
Dovuto ad una massa così consistente che influenzerà
pesantemente persino il campo gravitazionale solare, il «Sole
Nero» inghiottirà tutti i pianeti a causa del suo forte campo
gravitazionale. Nel
momento in cui «viaggerà nel cosmo», l’umanità
apprenderà dall’osservazione del cielo «il giorno della sua fine».
E' quindi
certo che Bruno prevede che gli avvenimenti di cui parla si
verificheranno in una data non precisata a partire dal XX secolo e non
prima, infatti solo nel
novecento l’uomo ha iniziato a compiere viaggi nello spazio.
Nuove Frontiere della Conoscenza