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venerdì 7 febbraio 2014

All’interno della zona rossa dell’impianto di Fukushima "The Walking Dead"

“The Walking Dead” all’interno della zona rossa dell’impianto di Fukushima

Fa riflettere su ciò che sta succedendo a Fukushima perciò riportiamo una storia alquanto singolare. Per prendersi cura degli animali abbandonati, Keigo Sakamoto, 58 anni, è un eroe vivente dei nostri tempi e ha sfidato apertamente l’ordine di lasciare le terre contaminate di Fukushima, devastate dal terribile incidente nucleare dell’11 marzo 2011.

E' rimasto solo lui e la sua incredibile fattoria, dove abitavano trecento mila persone. Nella prefettura di Fukushima, ne ha accolti oltre 700, nella sua casa, che si trova nella zona rossa vicino a Naraha. Ha visitato città e villaggi abbandonati e incontrato persone la cui vita è irrevocabilmente cambiata dal giorno indimenticabile del disastro, a regalarci la sua storia è il fotografo Reuters Damir Sagolj.


Sagolj ha trovato scene paragonabili a “The Walking Dead”, all’interno della zona rossa intorno all’impianto. Come iene affamate su carcasse di animali in putrefazione (secondo l’ultima ricerca si contano circa 1421 umani altamente contaminati, alla ricerca ossessionata di carne preferibilmente umana), ha visto persone con la pelle in decomposizione che vagavano azzannando tutto ciò che si muoveva. Una luce, una speranza, la vita, sopravvive in mezzo alla carneficina e alle case deserte. Un uomo che aveva sfidato il pericolo c'è. Un agricoltore ed ex dirigente della Tepco, considerato un pazzo da alcuni e un eroe da altri, il suo nome è Keigo Sakamoto.



Facendo degli animali la sua missione, Sakamoto ha rifiutato di evacuare ed è rimasto nelle sue terre contaminate. Con cani, gatti, conigli, polli, iguane, e persino una tigre, tutti abbandonati dagli ex proprietari quando hanno lasciato la zona, in questi anni si è avventurato in città e villaggi vuoti e ha raccolto una vera e propria Arca di Noè.

Sakamoto è la luce che illumina il futuro dell’umanità, in questo mondo post apocalittico dove la radioattività ha trasformato gli uomini in zombie. 

fonte: riferimento

Gli Incontri Ravvicinati di Trancas: Interazioni tra Umani e Alieni

Interazioni tra Umani e Alieni: gli Incontri Ravvicinati di Trancas

Trattando un noto caso argentino, forse non tutti sanno che alcuni degli eventi raccontati nel film culto di Spielberg, Close Encounters of the Third Kind, furono in parte ispirati ad una circostanza realmente accaduta. 48 anni fa, l’episodio più noto di presunto atterraggio UFO con occupanti dell’Argentina si è verificato a Trancas. E' considerato un caso inattaccabile e una prova inconfutabile nell’ambito delle voluminose pagine della storia ufologica, l’evento è tra i più importanti nella storia degli oggetti volanti non identificati. L’avvistamento prolungato della manifestazione e il ritrovamento di un residuo fisico nella zona, che costituiscono la prova più solida a favore dell’insolito fenomeno, è stato anche considerato uno degli eventi più eccezionali della storia ufologica, data la quantità e qualità dei testimoni oculari. Il caso Trancas è diventato un “super classico” dell’ufologia mondiale, così definito, secondo il sito messicano www.perspectivas.com.mx.


Due giovani donne – Argentina di 28 anni e Jolie di 21 – assieme  ai loro figli piccoli Victoria, Nancy e Guillermo, andarono da Rosario, dove vivevano, a San Miguel de Tucumán, e si spostarono da lì al ranch Santa Teresa, a Villa de Trancas, dove avrebbero incontrato i genitori, Antonio di 72 e Teresa di 63, e la sorella Yolanda, di 30 anni, Lunedì 31 ottobre 1963.

Sarebbero partiti da Tucumán a Salta la mattina seguente, passando per Trancas, infatti uno dei motivi di quel viaggio era che i loro mariti, entrambi ufficiali dell’esercito, dovevano prendere parte a manovre militari in programma per quel periodo.

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Sorgenti di luce anomale
 
Esauste per il viaggio, erano tutte andate a dormire nelle rispettive stanze, avevano cenato presto. Dora Guzmán, una domestica quindicenne che viveva nel retro della casa, era apparsa diverse volte affermando di scorgere delle luci sul terrapieno della ferrovia, 200 metri di fronte al ranch, alle 21:00 circa. Argentina stava leggendo e Jolie non prestò attenzione alla cosa, dal momento che doveva dare da mangiare al bambino di quattro mesi, Guillermo, mentre i genitori dormivano. Pensò che potesse trattarsi di un autobus, invece, Jolanda.

Dora riuscì a convincere le sorelle a controllare le strane luci che vedeva, solo alla fine. Tre davanti e tre leggermente più indietro verso nord (nordest), erano una serie di cinque luci, distanti un centinaio di metri le une dalle altre. Emettendo fasci di luce in varie direzioni, e illuminando persino la fattoria (e il pollaio), si accendevano e si spegnevano a intermittenza. Assomigliavano a sorgenti di luce, ma non avevano una forma distinguibile. Poiché vedevano alcune figure umane che si muovevano attorno alle fonti di luce a circa 500 metri o più a nord, le donne, spaventate, sospettarono che potesse essere un incidente ferroviario (non era insolito per i treni che si imbattevano nel bestiame) o una squadra di operai che riparava i binari.

Considerata la guerriglia rurale di Taco Ralo nel sud Tucumán alla fine del 1962, il livello di paura aumentò quando Yolanda prese in considerazione la possibilità che fossero guerriglieri impegnati in un atto di sabotaggio (danneggiando le rotaie o piazzando delle bombe).

Loro erano sole con il padre malato e i figli piccoli, ed inoltre, i mariti delle donne avrebbero dovuto passare su quei binari nel giro di poche ore a bordo di un treno militare.

Venne in mente il caso del camionista Eugenio Douglas, che aveva visto un dispositivo con diverse entità solo pochi giorni prima, a Monte Maíz ed era stato bruciato da un sottile fascio di luce, e mentre pensavano a un’altra spiegazione, una delle sorelle ricordò di aver letto che erano stati avvistati dei dischi volanti in varie parti del mondo – La donna suggerì che potesse trattarsi di velivoli del genere per questo motivo.

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Dalle fessure raggi di luce 

Per vedere meglio decisero dunque di andare fuori. Quando improvvisamente si ritrovarono immerse in una luce proveniente da una sorgente distante otto metri, alla vista di una fioca luce verdastra, pensarono che fosse un camioncino guidato da uno dei braccianti e andarono al cancello. Con una torretta e grandi rivetti sulla superficie, in un istante notarono che si trattava di un veicolo di 8×3 m. In pochi secondi si precipitarono nuovamente in casa, erano così scioccate che Yolanda perse l’equilibrio. Argentina e Yolanda accertarono che era solo spaventata, infatti Dora, la giovanissima domestica, entrò urlando che era stata bruciata. L’intera famiglia era sveglia a questo punto. Trattenuto dalle figlie, il padre, in preda a un disturbo nervoso, cercò di uscire. Vennero sprangate le porte.

Attraverso le persiane semi chiuse la famiglia osservò il fenomeno. Uno dei membri insistette che stessero passando attraverso le fessure e pensò che i raggi di luce si stessero allungando e ritraendo a piacimento, ma risultò che lo facevano solo a livello del pavimento, una delle giovani donne ebbe l’impressione che i raggi del sole stessero penetrando attraverso le pareti. Era disperata la situazione. La domestica piangeva, le sorelle urlavano e correvano da una stanza all’altra, la madre pregava. L’atmosfera all’interno della casa si era fatta pesante e troppo calda almeno questo è ciò che notarono le testimoni. Riuscirono a vedere solo una fitta nebbia crescente che lo circondava, e alcune luci che avevano l’aspetto di sei finestrini, l’oggetto più vicino fece un rumore simile a quello di una macchina in funzione. (Venne ritrovata però in quel punto della vegetazione presumibilmente appiattita) Non capivano se l’oggetto fosse sospeso sul terreno o posato a terra.

(Per ingrandire clicca sulle immagini)

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Suolo e tracce 

Seguito dagli altri, svanendo verso Sierra de Medinas, a circa 20-25 chilometri di distanza, trascorsero 40 minuti prima che l’oggetto che sembrava dirigere l’attività si spostasse verso est. In pochi avevano visto qualcosa, ma più tardi, le sorelle corsero alle case dei vicini per informarli di quanto era successo. Era riuscito a vedere l’estremità orientale del sito di fronte alla sua fattoria illuminata dopo le 22:00, Francisco Tropiano, un vicino. Quella notte in casa Moreno nessuno dormì. Jolie andò alla stazione per inviare un telegramma al fratello Antonio, che viveva a San Miguel de Tucumán, in mattinata. Oltre ai giornalisti, che non tardarono ad arrivare, quando ormai questi ricevette il messaggio – a causa della procedura – molte altre persone ne avevano già sentito parlare. Venne richiesto l’intervento della polizia in seguito. Senza che vi fossero ulteriori sviluppi, vennero scritti verbali e il sito venne posto sotto custodia per un paio di giorni. Furono rinvenute tracce di carbonato di calcio con impurità di carbonato di potassio, infatti all’Istituto di Ingegneria Chimica dell’Università di Tucumán venne chiesto di analizzare il residuo bianco polveroso trovato sul sito dell’avvistamento. Continuando a scriverne per molti giorni dalla sua manifestazione, il quotidiano La Gaceta si occupò ampiamente del caso. «Insieme all’allora direttore del notiziario Ventura Murga e il fotografo Ernesto González andai a Trancas per riportare delle esperienze della famiglia Moreno. A quel tempo non sapevamo che il fenomeno avrebbe scatenato una tale quantità di storie e che i film avrebbero poi fatto conoscere alle  nazioni della terra un “incontro ravvicinato del terzo tipo” come descritto dal Dr. J. A. Hynek». Ecco quanto ricorda il giornalista Arturo Alvarez Sosas. «Mia madre era disperata e le mie sorelle correvano dappertutto.  Mio figlio stava dormendo nel suo lettino, sudando in modo… 

Fuori c’erano quelle luci, che illuminavano tutto, si muovevano intelligentemente e quelle sagome… era come nel film di Steven Spielberg, “Incontri Ravvicinati”, che ha avuto l’autorizzazione di basarsi sulle informazioni esistenti su questo caso. Lo autorizzai io». Questo invece è ciò che ha raccontato Jolie Moreno.

Guillermo Gimenez l'autore dell'articolo 

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