Trattando un noto caso argentino, forse non
tutti sanno che alcuni degli eventi raccontati nel film culto di
Spielberg, Close Encounters of the Third Kind, furono in parte ispirati ad una circostanza realmente accaduta. 48 anni fa, l’episodio più noto di presunto atterraggio
UFO con occupanti dell’Argentina si è verificato a Trancas. E' considerato un caso inattaccabile e una prova
inconfutabile nell’ambito delle voluminose pagine della storia
ufologica, l’evento è tra i più importanti nella storia degli oggetti volanti non
identificati. L’avvistamento prolungato della manifestazione e il
ritrovamento di un residuo fisico nella zona, che costituiscono la prova
più solida a favore dell’insolito fenomeno, è stato anche considerato uno degli eventi più eccezionali
della storia ufologica, data la quantità e qualità dei testimoni
oculari. Il caso Trancas è diventato un “super
classico” dell’ufologia mondiale, così definito, secondo il sito messicano www.perspectivas.com.mx.
Due giovani donne – Argentina di 28 anni e Jolie di 21 –
assieme ai loro figli piccoli Victoria, Nancy e Guillermo, andarono da
Rosario, dove vivevano, a San Miguel de Tucumán, e si spostarono da lì
al ranch Santa Teresa, a Villa de Trancas, dove avrebbero incontrato i
genitori, Antonio di 72 e Teresa di 63, e la sorella Yolanda, di 30
anni, Lunedì 31 ottobre 1963.
Sarebbero partiti da Tucumán a Salta la mattina
seguente, passando per Trancas, infatti uno dei
motivi di quel viaggio era che i loro mariti, entrambi ufficiali
dell’esercito, dovevano prendere parte a manovre militari in programma
per quel periodo.
Sorgenti di luce anomale
Esauste per il viaggio, erano tutte andate a dormire
nelle rispettive stanze, avevano cenato presto. Dora Guzmán, una domestica
quindicenne che viveva nel retro della casa, era apparsa diverse volte
affermando di scorgere delle luci sul terrapieno della ferrovia, 200
metri di fronte al ranch, alle 21:00 circa. Argentina stava leggendo
e Jolie non prestò attenzione alla cosa, dal momento che doveva dare da
mangiare al bambino di quattro mesi, Guillermo, mentre i genitori dormivano. Pensò
che potesse trattarsi di un autobus, invece, Jolanda.
Dora riuscì a convincere le sorelle a controllare le strane luci che
vedeva, solo alla fine. Tre davanti e tre leggermente più indietro verso
nord (nordest), erano una serie di cinque luci, distanti un centinaio di metri
le une dalle altre. Emettendo fasci di luce in varie direzioni, e illuminando persino la
fattoria (e il pollaio), si accendevano e si spegnevano a intermittenza. Assomigliavano a sorgenti di luce, ma non avevano una forma distinguibile. Poiché vedevano alcune figure umane che si muovevano
attorno alle fonti di luce a circa 500 metri o più a nord, le donne, spaventate, sospettarono
che potesse essere un incidente ferroviario (non era insolito per i
treni che si imbattevano nel bestiame) o una squadra di operai che
riparava i binari.
Considerata la
guerriglia rurale di Taco Ralo nel sud Tucumán alla fine del 1962, il livello
di paura aumentò quando Yolanda prese in considerazione la possibilità
che fossero guerriglieri impegnati in un atto di sabotaggio
(danneggiando le rotaie o piazzando delle bombe).
Loro erano sole con il padre
malato e i figli piccoli, ed inoltre, i
mariti delle donne avrebbero dovuto passare su quei binari nel giro di
poche ore a bordo di un treno militare.
Venne in mente il caso del camionista Eugenio
Douglas, che aveva visto un dispositivo con diverse entità solo pochi
giorni prima, a Monte Maíz ed era stato bruciato da un sottile fascio di
luce, e mentre
pensavano a un’altra spiegazione, una delle sorelle ricordò di aver
letto che erano stati avvistati dei dischi volanti in varie parti del
mondo – La donna suggerì che potesse trattarsi di velivoli del
genere per questo motivo.
Dalle fessure raggi di luce
Per vedere meglio decisero dunque di andare fuori. Quando improvvisamente si ritrovarono
immerse in una luce proveniente da una sorgente distante otto metri, alla vista di una fioca luce
verdastra, pensarono che fosse un camioncino guidato da uno dei
braccianti e andarono al cancello. Con una
torretta e grandi rivetti sulla superficie, in
un istante notarono che si trattava di un veicolo di 8×3 m. In pochi secondi si precipitarono
nuovamente in casa, erano così scioccate che
Yolanda perse l’equilibrio. Argentina e Yolanda accertarono che era solo
spaventata, infatti Dora, la giovanissima domestica, entrò urlando che
era stata bruciata. L’intera famiglia era sveglia a questo punto. Trattenuto dalle
figlie, il padre, in
preda a un disturbo nervoso, cercò di uscire. Vennero sprangate le porte.
Attraverso le persiane semi chiuse la
famiglia osservò il fenomeno. Uno dei membri insistette che stessero
passando attraverso le fessure e pensò che i raggi di luce si stessero
allungando e ritraendo a piacimento, ma risultò che lo facevano solo a
livello del pavimento, una
delle giovani donne ebbe l’impressione che i raggi del sole stessero
penetrando attraverso le pareti. Era disperata la situazione. La domestica piangeva, le sorelle urlavano e correvano da una stanza
all’altra, la madre pregava. L’atmosfera all’interno della casa
si era fatta pesante e troppo calda almeno questo è ciò che notarono le testimoni. Riuscirono a vedere
solo una fitta nebbia crescente che lo circondava, e alcune luci che
avevano l’aspetto di sei finestrini, l’oggetto più vicino fece un rumore
simile a quello di una macchina in funzione. (Venne ritrovata però in quel punto
della vegetazione presumibilmente appiattita) Non capivano se l’oggetto fosse
sospeso sul terreno o posato a terra.
(Per ingrandire clicca sulle immagini)
Suolo e tracce
Seguito dagli altri, svanendo verso Sierra de
Medinas, a circa 20-25 chilometri di distanza, trascorsero
40 minuti prima che l’oggetto che sembrava dirigere l’attività si
spostasse verso est. In pochi avevano visto qualcosa, ma più tardi, le sorelle
corsero alle case dei vicini per informarli di quanto era successo. Era
riuscito a vedere l’estremità orientale del sito di fronte alla sua
fattoria illuminata dopo le 22:00, Francisco Tropiano, un vicino. Quella notte in casa
Moreno nessuno dormì. Jolie andò alla stazione per inviare un
telegramma al fratello Antonio, che viveva a San Miguel de Tucumán, in mattinata. Oltre ai giornalisti, che non tardarono ad arrivare, quando ormai questi ricevette il messaggio – a causa della procedura –
molte altre persone ne avevano già sentito parlare. Venne richiesto
l’intervento della polizia in seguito. Senza che vi fossero
ulteriori sviluppi, vennero scritti verbali e il sito venne
posto sotto custodia per un paio di giorni. Furono rinvenute tracce di carbonato di
calcio con impurità di carbonato di potassio, infatti all’Istituto di Ingegneria Chimica dell’Università
di Tucumán venne chiesto di analizzare il residuo bianco polveroso
trovato sul sito dell’avvistamento. Continuando a scriverne per molti giorni
dalla sua manifestazione, il quotidiano La Gaceta
si occupò ampiamente del caso. «Insieme all’allora direttore del notiziario Ventura Murga e il
fotografo Ernesto González andai a Trancas per riportare delle
esperienze della famiglia Moreno. A quel tempo non sapevamo che il
fenomeno avrebbe scatenato una tale quantità di storie e che i film
avrebbero poi fatto conoscere alle nazioni della terra un “incontro
ravvicinato del terzo tipo” come descritto dal Dr. J. A. Hynek». Ecco quanto ricorda il giornalista Arturo Alvarez Sosas. «Mia madre era disperata e le mie sorelle
correvano dappertutto. Mio figlio stava dormendo nel suo lettino,
sudando in modo…
Fuori
c’erano quelle luci, che illuminavano tutto, si muovevano
intelligentemente e quelle sagome… era come nel film di Steven
Spielberg, “Incontri Ravvicinati”, che ha avuto l’autorizzazione di
basarsi sulle informazioni esistenti su questo caso. Lo autorizzai io». Questo invece è ciò che ha raccontato Jolie Moreno.
Guillermo Gimenez l'autore dell'articolo
X Times di gennaio
Alberto Forgione (X-Publishing) il direttore artistico